21 marzo 2021XXVI Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie – Presidio “Pietro Morici” di Sorbolo Mezzani (PR)

Nel corso delle ultime settimane i rappresentanti della società civile che costituiscono il Presidio “Pietro Morici” di Sorbolo Mezzani, in provincia di Parma, hanno dato vita ad una lettura dei nomi delle vittime innocenti delle mafie a più voci. Purtroppo a causa dell’emergenza sanitaria in corso, non abbiamo potuto celebrare questa giornata come siamo abituati a fare da tanti anni a questa parte. Per questo abbiamo lanciato l’appello ai componenti del presidio. La risposta è stata grandiosa. Nel giro di poche ore più di 80 persone si cono rese disponibili a leggere alcuni nomi facendo un breve video che ci hanno inviato e che abbiamo quindi assemblato. Questo è il prodotto di questa iniziativa. Una lettura che ha saputo così tradurre la memori in impegno come da tanti anni cerchiamo di fare in tutte i presidi territoriali d’Italia.

 

Inoltre, al minuto 41, la biografia di Pietro Morici cui è dedicato il nostro presidio.

 

La Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie giunge alla sua ventiseiesima edizione: un periodo lungo che ha reso protagonista una vasta rete di associazioni, scuole, realtà sociali in un grande percorso di cambiamento dei nostri territori, nel segno del noi, nel segno di Libera. La Giornata è da qualche anno anche riconosciuta ufficialmente dallo Stato, attraverso la legge n. 20 dell’8 marzo 2017.

Il 21 marzo è un momento di riflessione, approfondimento e di incontro, di relazioni vive e di testimonianze attorno ai familiari delle vittime innocenti delle mafie, persone che hanno subito una grande lacerazione che noi tutti possiamo contribuire a ricucire, costruendo insieme una memoria comune a partire dalle storie di quelle vittime. È una giornata di arrivo e ripartenza per il nostro agire al fine di porre al centro della riflessione collettiva la vittima come persona e il diritto fondamentale e primario alla verità, diritto che appartiene alla persona vittima, ai familiari della stessa, ma anche a noi tutti. È altresì il momento in cui dare spazio alla denuncia della presenza delle organizzazioni criminali mafiose e delle connivenze con politica, economia e massoneria deviate.

Leggere i nomi delle vittime, scandirli con cura, è un modo per far rivivere quegli uomini e quelle donne, bambini e bambine, per non far morire le idee testimoniate, l’esempio di chi ha combattuto le mafie a viso aperto e non ha ceduto alle minacce e ai ricatti che gli imponevano di derogare dal proprio dovere professionale e civile, ma anche le vite di chi, suo malgrado, si è ritrovato nella traiettoria di una pallottola o vittima di potenti esplosivi diretti ad altri. Storie pulsanti di vita, di passioni, di sacrifici, di amore per il bene comune e di affermazione di diritti e di libertà negate.

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