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Trasmissioni di Memoria

Spesso parliamo di memoria viva, di memoria collettiva, condivisa, o, ancora, di memoria tramandata. È la memoria delle oltre mille vittime innocenti delle mafie, che ricordiamo ogni 21 marzo e che raccontiamo anche nella prima puntata di #SentitiLibera, il nuovo progetto di podcast di Libera Bologna e
Q Code Magazine
. Proprio oggi, infatti, prende il via un progetto di #podcasting per raccontare le mafie di oggi: un percorso collettivo che vi raccontiamo qua.
La prima puntata, Trasmissioni di memoria, è il racconto di come viene vissuta la memoria dai familiari delle vittime innocenti delle mafie. Un tema che ha a che fare anche con la ricerca di verità e giustizia: il 75% dei familiari non conosce verità e non può avere giustizia. E così, fare memoria diventa ancora più importante.
Questo, come sapete, è un 21 marzo particolare: di solito Libera insieme alla sua rete di associazioni è nelle strade e nelle piazze, per leggere tutti i nomi delle vittime innocenti. Una lettura che ogni anno ci ricorda che tantissimi sono i nomi sconosciuti, tantissime le storie ancora da conoscere e tramandare. Da questa consapevolezza parte una “trasmissione di memoria” che va su due livelli: quello familiare, di figlio in figlio, di generazione in generazione; quello collettivo, memoria che esce e diventa pubblica e condivisa.
Ce la raccontano nel podcast tre persone:
Daniela Marcone
, responsabile nazionale del settore Memoria di Libera e figlia di Francesco Marcone, direttore dell’ufficio del Registro di Foggia, ucciso il 31 marzo del 1995.
Chiara Corrao, nipote di Rita Borsellino, la sorella di Paolo Borsellino.
Luigi Montana, nipote di Beppe Montana, commissario della Squadra Mobile di Palermo ucciso a soli 33 anni, il 28 luglio di 35 anni fa.
Chiara Corrao e Luigi Montana rappresentano una sorta di passaggio di testimone, di una memoria tramandata che continua ad essere viva. Lo raccontano anche loro, nel podcast: “La memoria è vita che si coltiva ogni giorno, una memoria che diventa operante, che cresce, si evolve, si trasforma e infine, quando quelle gambe non sono più in grado di camminare, passa il testimone”.

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