Il 2 aprile 1985 è un martedì mattina, sono passate da poco le 8.30, Barbara Rizzo è uscita dalla sua casa a Pizzolungo, una piccola frazione di Erice, nel trapanese, per accompagnare a scuola i figli, Giuseppe e Salvatore Asta, di sei anni. La sua macchina viene superata da quella del giudice Carlo Palermo e in quel preciso momento viene fatta esplodere un’autobomba. Barbara, Giuseppe e Salvatore muoiono: la loro macchina fa da scudo a quella di Palermo, che si salva, insieme agli uomini della scorta.
La strage di Pizzolungo è uno dei tanti attentati mafiosi sui quali non c’è ancora una verità completa: sono passati trentacinque anni ed è in corso il quarto processo per individuare i mandanti.
Ne parlano in un podcast a puntate di Sentiti Libera, il progetto per raccontare le mafie di Libera Bologna e Q Code Mag.