25 aprile, il messaggio di Luigi Ciotti
Cari Amici,
In questo settantacinquesimo 25 aprile, è la memoria che dobbiamo, più che mai, trasformare in impegno, in memoria viva e operativa. La libertà che ci ha consegnato la Resistenza – la libertà della Costituzione e della Democrazia – è infatti, innanzitutto, una responsabilità. Responsabilità di costruire il bene comune, di garantire a tutti casa, lavoro vero, istruzione e cure: diritti fondamentali e premesse di una vita libera e dignitosa. Ma della libertà che ci ha consegnato la Resistenza troppi hanno fatto un uso egoista se non criminale, come dimostrano le ingiustizie e le disuguaglianze che emergono più che mai oggi con l’emergenza sanitaria.
Il 25 aprile deve allora rappresentare una svolta, una presa di coscienza, una memoria che si fa motore di speranza e cambiamento.
Che si fa impegno comune per costruire un Nuovo Umanesimo, un nuovo “paradigma dell’umano”.
Per dire “basta!” alle ingiustizie, alle guerre, alla devastazione ambientale. Per dire sì all’appello di un cambiamento vero, non un semplice adattamento.
Un cambiamento per liberarci dalle mafie e dalla corruzione, dalla produzione e dal commercio di armi, da un’informazione asservita a poteri forti, industriali e non solo, che tace o deforma la realtà. Più in generale, un cambiamento per liberarci da un sistema economico selettivo e ingiusto, che arricchisce pochi a spese di tutti gli altri, alimentando la povertà, la disoccupazione, la disperazione.
Pensiamo ai giovani in cerca di lavoro, agli anziani soli e abbandonati, al vergognoso Olocausto dei migranti, vittime dell’egoismo e dell’indifferenza di una parte della politica. Insomma un cambiamento che venga “dal basso” e da dentro.
Da un impegno umile, costante, condiviso. E da coscienze vive e inquiete: ribelli all’ingiustizia e alla menzogna.
Sia questo il nostro 25 aprile: non solo un atto ma un impegno per la libertà.
La libertà è di tutti o non è libertà. E in Italia la libertà deve essere ancora in gran parte liberata!